Studio grafico Torino - Fandango Visual Design

#2 – Il Visual Design secondo me

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Oggi, in questo primo articolo ufficiale, vorrei cercare di spiegare che cos’è e di cosa tratta il Visual Design, questo sconosciuto a molti e spesso usato come termine sostitutivo per il graphic design.

studio-grafico-torino-fandango2Partiamo dagli aspetti tecnici e fondamentali. Il visual designer è colui che viene interpellato come singolo per occuparsi di tutti gli aspetti grafici e visivi della comunicazione, dalla A alla Z. Di solito si specializza in un campo e lavora in team ma ha comunque una conoscenza di base di ogni aspetto del visual design.

Quindi, di cosa si occupa un visual designer? Nella definizione più generale, un visual designer semplicemente progetta. Ma non è così semplice, perché il campo in cui opera è così vasto che non basterebbe un’intera vita di formazione per avere un profilo completo. Le aree di maggiore interesse sono: web design, graphic design, tipografia, fotografia, video editing, illustrazione, grafica editoriale e grafica stampata, interaction design, interface design…praticamente tutto!

Ora, se tutte queste discipline sono più o meno conosciute e comprese, le ultime due potrebbero lasciare perplessi. Cerchiamo di capirle.

studio-grafico-torino-multidisciplinaryL’interaction design (design dell’interazione o progettazione dell’interazione), studia come rendere la vita facile agli utenti che utilizzano macchine, servizi e sistemi, generalmente informatici, ma non solo. Durante lo sviluppo di un sistema si cercherà di capire che utilizzo verrà fatto del prodotto finale ed il target a cui esso si presta. L’interazione uomo-macchina sarà quindi resa più semplice per l’utilizzo dei molti. Facendo un esempio banale: se non si applicasse lo studio dell’interaction design, una persona che non conosce i linguaggi di programmazione non potrebbe utilizzare una semplice stampante in casa propria o in ufficio.

L’interface design (design dell’interfaccia o progettazione dell’interfaccia), è strettamente correlato all’interaction design e si occupa della parte visiva del prodotto. Tutto ciò che, attraverso lo schermo viene comunicato all’utente, viene prima progettato e studiato per avere un’interfaccia grafica comprensibile e gradevole. Per riprendere l’esempio precedente: la stampante ora, grazie all’interaction design, ha un software che traduce il linguaggio di programmazione e lo rende utilizzabile anche ai comuni mortali però rimane ancora visivamente ostico. Si creerà quindi una grafica accattivante che lo renderà comprensibile ed utilizzabile in modo semplice ed intuitivo. Nel mondo dei computer, le interfacce si applicano anche agli hardware (tastiere, mouse, stampanti, joystick, schede esterne…) che hanno, oltre al design estetico ed ergonomico, una propria logica di funzionamento e interazione con l’utente.

studio-grafico-torino-working-teamDopo aver chiarito questi due aspetti, torniamo nel “pentolone” del visual design. Perché, alla fine, di un pentolone si tratta: mettiamo tutti gli ingredienti in un contenitore, mescoliamo bene ed ecco un possibile visual designer nascere dall’unione di complesse competenze acquisite in anni di formazione, esperienze lavorative e sudore. Ma quello che secondo me fa crescere in modo esponenziale un visual designer sono il problem solving e il continuo aggiornamento. Sì, perché non basta limitarsi alle competenze tecniche acquisite, bisogna sempre spingersi oltre e osare per poter apprendere e conoscere e studiare e tenersi aggiornati sulle tecnologie in continua evoluzione. È necessario stare dietro ai nuovi modelli di smartphone, tablet, pc, mac, periferiche, valanghe di software, social, app, programmini, giochini e, in tutto questo, riuscire anche a trovare i mezzi più adatti al proprio lavoro, quelli con cui ci troviamo meglio, che hanno un interface design che ci soddisfa e un interaction design adatto ai nostri bisogni.
Un altro aspetto fondamentale, come ho già accennato prima, è la capacità di saper lavorare in team. E’ il team che ti spinge a crescere, che ti fa conoscere nuovi orizzonti grazie alla continua condivisione di conoscenze e competenze, che ti aiuta nello sviluppo di un complesso progetto, che ti supporta sempre e comunque e che, alla fine, diventa la tua famiglia.

Fare il visual designer non vuol dire disegnare volantini e appiccicare qualche adesivo; significa progettare un prodotto con metodo e creatività.

Il visual è una branca del design, è un mondo tecnico e teorico, creativo ed emozionale, carico di idee e percezioni e io spero di perdermici sempre di più! =)

_Sara_

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